Il set

Il set è divisione dei compiti, collaborazione, responsabilità ma anche sorpresa e divertimento. Noi del Depero lo sappiamo bene. Fin dal terzo anno si sperimenta il lavoro sul set, imparando la serrata divisione dei reparti e al contempo l’interdipendenza di ogni singolo elemento. Se fallisce uno falliscono tutti. Quando invece la sinergia si compie è quasi magia. Dalla fusione della creatività e la tecnica dei presenti nasce qualcosa di nuovo e inaspettato, nonostante l’attenta pianificazione. E’ la nascita di un film, che verrà “cresciuto” dai responsabili della postproduzione e si trasformerà di qualcosa d’altro ancora. Se tutto va bene avremo una nuova creatura simile a ciò che prima di mettere piede sul set ci eravamo immaginati ma allo stesso tempo sorprendentemente nuova.

Ma vediamo chi sono i protagonisti sul set. Innanzitutto abbiamo un condottiero, il regista, sul quale ricade la responsabilità finale del progetto. Lui è a comando di tutti i reparti, la sua parola è legge, sempre che non debba far capo ad un produttore. Il set, infatti, è per forza di cose gerarchico. Ci vuole ordine e controllo. A differenza di altre arti dove l’artista solitario partorisce la sua opera liberamente, coi suoi tempi, su un set cinematografico è necessaria una pianificazione attenta e precisa, un ordine assoluto volto al risparmio di tempo e denaro per la massima resa con il minor sforzo economico possibile. Nel caso di una produzione più grande e strutturata il regista avrà degli assistenti, la squadra di regia, composta da aiutoregista e assistenti alla regia. Che cosa fanno i suoi assistenti? Lo aiutano ad organizzare le giornate di shooting per esempio, stabilendo orari, tempi, facendo arrivare ogni persona all’ora giusta e di conseguenza risparmiando tempo e soldi a tutti.

Sotto al regista ci sono i capi reparto. Il direttore della fotografia è al comando di tutti coloro che si occupano di luce e macchina da presa. Operatori di ripresa, assistenti, elettricisti e macchinisti fanno tutti capo a lui, il direttore (per l’appunto) della fotografia, che a sua volta fa capo all’insindacabile volontà del regista.

Gli elettricisti si occupano di alimentare e posizionare tutte le luci e i modificatori richiesti dal DOP. I macchinisti sono, potremmo dire gli ingegneri, sul set. Un po’ architetti, un po’ operai, un po’ ingegneri costruiscono carrelli, rig e macchinari a doc per realizzare i movimenti di macchina immaginati dal regista.

Altro capo reparto è il fonico, che gestisce il delicato aspetto dell’audio in presa diretta. Normalmente porta con sé un fidato scudiero, il microfonista (o boom operator). Insieme al regista prima e con la creatività di sound designer e compositori dopo, il fonico concepisce la dimensione sonora del film. Il suono costituisce il 50% del film, direbbero in molti registi.

C’è poi tutta la messa in scena. In un set strutturato avremo uno scenografo che si occupa del design degli ambienti in cui si muovono gli attori, pilastro della narrazione filmica. Un altro reparto si occupa di rendere ancora più espressivi e esteticamente appropriati alla narrazione gli attori vestendoli, truccandoli e pettinandoli per la scena. Avremo quindi costumisti, truccatori e parrucchieri.

E come si suol dire “gli ultimi saranno i primi”. Possiamo avere anche un testo di Shakespeare ma senza buoni attori ad interpretare il testo non avremo un buon film. Pilastro portante della narrazione filmica è l’attore, ovvero colui che da voce ai testi dello sceneggiatore. Se fallisce lui falliscono tutti.

Si potrebbe andare avanti, con segretario d’edizione, clapper, operatori specializzati come lo steadycam operator (reparto fotografia), stuntmen, vfx supervisor, DIT e chi più ne ha più ne metta.

Il set è un mondo in costante espansione che varia nell’organizzazione e dimensioni a seconda del progetto. Alcune produzioni hollywoodiane possono avere set con centinaia di persone (vedi i colossal). Al liceo F.Depero abbiamo laboratori con 10-12 persone perciò ci limitiamo normalmente all’essenziale: regista, direttore della fotografia, operatore, fonico e attori. Ciò che importa è apprendere l’importanza della creazione sinergica che è alla base di ogni buon prodotto audiovisivo.

Jordi Penner
insegnante dell’indirizzo Audiovisivi

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