CASA NATALE ANTONIO ROSMINI

CASA NATALE ANTONIO ROSMINI

Loghi Antonio Rosmini Classe 4B Il legame tra Rosmini e Rovereto è profondo, non solo per essere la sua città natale, ma anche per la presenza della Casa Rosmini, situata nel centro storico della città. Questo edificio, oggi sede di un museo e centro culturale, è stato la casa natale del filosofo e conserva numerosi oggetti personali, scritti, manoscritti e una ricca biblioteca. La Casa Rosmini non è solo un luogo della memoria, ma anche un centro di studio e approfondimento sul pensiero rosminiano. Vi si tengono conferenze, mostre temporanee e incontri culturali che mantengono vivo il dialogo tra il passato e il presente, tra la riflessione filosofica e le sfide contemporanee. Visitare la Casa Rosmini significa immergersi nella vita e nel pensiero di un uomo che ha dedicato la propria esistenza alla ricerca della verità, al servizio della Chiesa e all’impegno per una società più giusta e spiritualmente consapevole. Nel solco del legame tra cultura, educazione e territorio, la Casa Rosmini di Rovereto è recentemente diventata protagonista di un interessante progetto didattico e creativo, promosso in collaborazione con il Liceo Artistico Fortunato Depero. Gli studenti della classe 4B, indirizzo grafico, sono stati coinvolti in un percorso di studio e reinterpretazione dell’identità visiva della Casa Rosmini, con l’obiettivo di progettare una nuova proposta di logo. Il progetto ha unito storia, ricerca e creatività. Dopo una visita guidata alla Casa Rosmini e un’attenta analisi della figura del filosofo, gli studenti hanno esplorato i valori che essa rappresenta: spiritualità, conoscenza, dialogo, impegno civile. A partire da questi concetti, ogni alunno ha elaborato una propria proposta grafica, dando forma visiva a un’identità che fosse al tempo stesso moderna e rispettosa del significato storico e culturale del luogo. I loghi proposti sono il frutto di un lavoro collettivo e multidisciplinare, che ha unito competenze artistiche, tecniche di design e riflessione concettuale. Ciascun elaborato racconta un punto di vista diverso sul pensiero rosminiano: alcuni si ispirano all’architettura della casa, altri all’idea di luce e verità, altri ancora alle opere filosofiche e alla figura del fondatore dell’Istituto della Carità. Logo Casa Natale Antonio Rosmini Logo selezionato Alessandra Porru  Proposte Loghi

ERASMUS MONACO

ERASMUS MONACO

Erasmus Monaco Classe 4B I ragazzi della classe 4B del Liceo Fortunato Depero di Rovereto (TN) sono stati accolti dalla città di Monaco con un bellissimo cielo azzurro.Dopo aver posato le valigie in ostello, gli alunni si sono recati a Karlsplatz dove hanno potuto ammirare le architetture neoclassiche e neobarocche. Passando per Kreuzviertel sono arrivati alla Frauenkirche, dove hanno invece ascoltato la leggenda dietro alla sua costruzione.Alle 17 si sono riuniti a Marienplatz ammirando e ascoltando la magica coreografia dell’antico carillon. Quando il motivetto è terminato, gli studenti hanno potuto apprezzare gli interni della Asamkirche, una chiesa in pieno stile barocco. Nella St Jakobs Platz, invece, i ragazzi erano circondati da antiche e moderne architetture urbane.Gli studenti sono andati a visitare la “Städtische Fachoberschule für Gestaltung”, scuola d’arte tedesca e sono partiti per il famoso Olympic Village che ospitò i giochi olimpici nel 1972, attraversando Olympiapark. Fuori dalle ex- piscine olimpiche, i Deperiani hanno registrato con lo smartphone diversi suoni senza saperne precisamente il motivo. Nel ritorno hanno potuto apprezzare il museo della BMW, macchina tedesca per eccellenza e, dopo un gustoso kebab, sono tornati a scuola, dove hanno approfondito i suoni registrati trasformandoli in disegni. La mattina dopo, carichi e volenterosi di creare, impugnando forbici e colla, gli alunni hanno concluso il lavoro sui suoni creando un collage sfarzoso con dei pattern e delle forme geometriche.Con le mani ancora appiccicose, il vaso con quindici girasoli di Van Gogh sorride ai ragazzi che, con una guida affabile e coinvolgente, hanno scoperto le meraviglie dell’Alte Pinakothek. Esausti dalla lunga giornata, hanno fatto una pausa ai giardini inglesi, emblema popolare di Monaco. Alla magica Kunsthalle, i deperiani hanno ammirato le opere della corrente artistica Jugendstil che spaziavano tra vasi, quadri, gioielli, utensili per la casa, tazze, piatti, arazzi, mobili ecc., uscendone con nuove idee e ispirazioni. Nel pomeriggio, con il professor Giuliani, hanno svolto il cosiddetto “Progetto X”, che consisteva nel disegnare la mappa di Monaco a memoria per poi progettare un’installazione utile alla città. La mattina si apre con un corso di scultura del legno: un gruppo di ragazzi, armati di martello e scalpello, hanno creato un porta nicchie che poi è stato tagliato a seconda della forma desiderata dal professore della scuola tedesca mentre l’altro gruppo ha creato dei gioielli con il fil di ferro, scambiandosi i laboratori nel pomeriggio. Dopo un commovente momento di saluti fra professori, alunni tedeschi e studenti della 4B, la classe si è recata a visitare una mostra al Brandhorst, un museo di arte contemporanea con una facciata scandita da inferriate colorate. Nel pomeriggio, invece, alla Pinakothek der Moderne, la mostra su mobili, soprammobili, moto e macchine d’epoca e una su Paola Share ha affascinato gli alunni, tanto da spingere molti a fare più giri. L’ultimo giorno, una mostra audiovisiva ha stranito positivamente i ragazzi che, alla Haus Der Kunst, hanno potuto scoprire l’esistenza di tanti tipi diversi di arte visiva. Alcuni elementi della settimana di Erasmus I musei visitati

Illustrare la coesistenza

Illustrare la coesistenza

Illustrare la coesistenza Riscoprire il rapporto con il nostro patrimonio naturalistico Il legame tra l’uomo e la fauna selvatica è un tema ampiamente discusso, sia a livello locale che globale, poiché la popolazione umana aumenta rapidamente e il mondo naturale si fonde sempre più con quello antropico, con tutte le problematiche che ne conseguono. Da un lato biologi ed esperti di conservazione cercano soluzioni per favorire una maggiore coesistenza e sopravvivenza delle specie selvatiche, mentre dall’altro i media e l’opinione pubblica cercano risposte per affrontare le paure e i divari generazionali. Stiamo vivendo, infatti, un periodo di forti cambiamenti sociali e mediatici: questa nuova generazione vive la contraddizione di essere attenta all’ambiente e ai danni causati dall’uomo, ma allo stesso tempo di vivere un distacco dall’ambiente stesso. Si frequentano meno la montagna, i boschi e gli ambienti alpestri rispetto ad un tempo; nella maggior parte dei casi le valli e i lavori agro-boschivi sono stati abbandonati da generazioni e non vengono quindi ricordati o tramandati dalle famiglie. Trattare la tematica della coesistenza a scuola, quindi, è molto importante e stimolante per gli studenti, al fine di ritrovare un contatto reale con il patrimonio naturalistico che li circonda e capirne, almeno in parte, le peculiarità. Per questa ragione il Liceo artistico F. Depero ha aderito con entusiasmo ai progetti promossi da Coexistence.Life, illustrando i racconti scritti dagli studenti delle scuole medie dei comuni di Folgaria, Lavarone e Comano Terme, per esplorare i diversi punti di vista sulla coesistenza con orsi e lupi.L’attività è stata preparata da una serie di incontri con esperti di fauna e comunicazione, dopodiché gli studenti delle scuole medie si sono calati nei panni di tutti coloro che, in vario modo, sono coinvolti nelle problematiche in oggetto, ossia il sindaco, il cittadino, l’allevatore, il cacciatore, lo scout e lo scienziato. Il risultato è stato sorprendente: tre libri di racconti originali, in seguito illustrati ad hoc con fantasia e creatività dalle classi 3A e 3B indirizzo Grafica, grazie all’adesione dei dipartimenti di Scienze naturali (prof. Marco Forte) e Discipline grafiche (prof. Federico Lanaro e Prof.ssa Chiara Miorelli), nell’ottica dell’Educazione Civica e alla Cittadinanza. La terza fase, ossia la presentazione dei progetti realizzati dagli studenti, ha avuto luogo venerdì 3 maggio 2024, presso la Sala conferenze della Fondazione Caritro a Trento: gli illustratori e le illustratrici hanno incontrato i giovani autori e autrici della fase precedente, spiegando il loro lavoro, il processo creativo e le idee che hanno ispirato le opere. Per quanto riguarda il processo creativo, l’utilizzo del video ha aiutato gli studenti ad entrare in contatto con le tematiche proposte. La visione del documentario “NAYA – Der Wald hat tausend Augen” li ha fatti ragionare sul clamore mediatico che spesso si sviluppa attorno agli animali selvatici, mentre nella realtà il contatto con il lupo è estremamente raro. I video delle fototrappole hanno testimoniato una grande vitalità e convivenza tra animali in un bosco che per l’uomo è spesso silente.Gli studenti, stimolati dall’intervento di esperti che collaborano con coexistence.life, hanno realizzati delle immagini e degli elaborati grafici sulla presenza/assenza dei lupi, i pregiudizi delle persone e le paure che spesso sono generati dall’ignoranza sull’argomento. L’approccio scientifico ed obiettivo degli incontri ha portato i ragazzi ad approfondire il tema liberandosi da stereotipi e pregiudizi, fino a sviluppare concetti molto personali e mai scontati. I docenti hanno coinvolto gli studenti in prima persona, inducendoli a sviluppare dei progetti attraverso la ricerca e l’approfondimento concettuale. Il risultato è sempre frutto di un iter progettuale mirato allo sviluppo di una comunicazione semplice ed efficace, per riuscire ad avere un feedback positivo da parte dei fruitori del loro messaggio. Perciò è importante che vengano proposti temi come questi che permettano agli studenti di relazionarsi con un mondo complesso e con persone esperte estranee alla scuola, alle quali dimostrare le proprie capacità, ma soprattutto per crescere ed essere in futuro dei creativi e dei cittadini più consapevoli.

Violenza offline

Violenza offline

Violenza Offline “Violenza OFFline”: gli studenti del Depero al festival “Informatici senza frontiere” Rovereto dal 19 al 21 ottobre. Gli studenti dell’attuale classe 4^ C hanno realizzato, nel precedente anno scolastico, un progetto grafico per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli dei social network: insulti, cyberbullismo, discriminazioni, revenge porn, sono solo alcune delle forme di violenza che sempre più spesso si verificano online. Per questa ragione si rende necessario rendere consapevoli gli utenti di tutte le età, ma in particolare i più giovani, con messaggi chiari, semplici ma efficaci. Gli studenti dell’ex 3^ C, guidati dalla professoressa di discipline grafiche Maria Eletta Baroni, hanno realizzato nove manifesti sulle diverse sfumature del problema. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione dei docenti di laboratorio prof. Federico Lanaro e prof. Lucio Tonina e dalla docente di Lettere prof.ssa Roberta Belli ed ha vinto il primo premio del concorso E.I.P. Italia Scuola strumento di pace 51° edizione, sul tema “Pace, giustizia e istituzioni solide”. La giuria ha vivamente apprezzato la creatività, l’originalità dei contenuti dell’opera, la ricchezza espressiva e l’impegno sociale: il 25 ottobre 2023 ha avuto luogo la premiazione a Roma. I poster della campagna di sensibilizzazione sono stati esposti nell’atrio dell’Università a palazzo Piomarta fino al 21 ottobre.  Alcuni dei manifesti esposti Erika Semerano Linda Vicenzi Sebastiano Armanini

25 novembre

25 novembre

25 novembre contro la violenza sulle donne Il 25 novembre, giorno internazionale contro la violenza sulle donne, tutti gli studenti della sede sono scesi davanti all’ingresso della scuola per manifestare. Manifestare per tutte le donne, per la rabbia che abbiamo dentro, per la paura che non vogliamo avere quando usciamo di casa la sera.È stato un momento per ascoltare, parlare e riflettere insieme. Tra gli studenti c’è stato chi ha voluto farsi sentire con le parole, chi è rimasto in silenzio, chi tra le mani teneva un manifesto che parlava da solo, e in ogni caso ci siamo fatti sentire. Sono inoltre intervenute alcune professoresse e la dirigente, per sottolineare l’importanza dell’educazione e mostrare il loro sostegno. Abbiamo fatto silenzio e fatto rumore, tutti uniti da un elemento rosso. Insieme abbiamo ascoltato per un’altra volta le parole simbolo di Cristina Torres-Cáceres: “Se domani sono io, mamma, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.” Infine la domanda che tutti in questi giorni ci poniamo: quante ancora?Perché siamo stanchi di sentire e leggere parole di sangue, di donne uccise da uomini, 106 in un anno fa paura, ma non ci dovremmo stupire. Abbiamo bisogno di un cambiamento, anzi abbiamo bisogno di reagire, perché non è possibile che tutto questo succeda ancora e tutt’ora. E poi credo sia terribile trasformare tutti i nomi di queste donne in un numero in continuo aumento, e siamo consapevoli che non si fermerà; come abbiamo potuto vedere con Giulia Cecchettin la ragazza uccisa da cui nascono tutti i movimenti che in questo momento ci circondano, ma non l’ultima vittima di femminicidio.Questo 25 novembre non deve restare solo oggi, ma deve essere tutti i giorni.Perché tutte le donne sono costantemente esposte al pericolo, alla paura e alle raccomandazioni, mentre l’uomo?? Ci siamo fatte coraggiose, ma vogliamo raggiungere la libertà, o almeno non vogliamo essere il frutto di un sistema patriarcale. Vogliamo solo essere vive domani… Precedente Successivo La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite che invita i governi, le organizzazioni internazionali e le organizzazioni non governative a promuovere attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne e contrastarne il fenomeno.In questa giornata tanto si dice e si scrive, tanto ci sarebbe da scrivere e da dire, ma ogni iniziativa resta priva di significato se dimentichiamo che ogni cambiamento, grande o piccolo che sia, dipende da noi, dai nostri comportamenti, dalle nostre scelte quotidiane.Ogni giorno tutti noi “siamo chiamati a scegliere che tipo di persone vogliamo essere. E sarebbe bello se in questo momento di follia collettiva voi ragazzi sceglieste di fare la differenza, di essere originali, di essere gentili, affettuosi, amorevoli verso le vostre compagne e viceversa”.E voi ragazze scegliete anzitutto “di avere rispetto di voi stesse e del vostro corpo, di non annullarvi mai, di coltivare e proteggere la vostra dignità, di non fare mai niente che sia contro la vostra volontà o il vostro sentire, di essere libere, di essere voi stesse, di mettervi sempre al centro, di non permettere mai a nessuno di convincervi che ci sia qualcosa che non va in voi, perché la vita è troppo preziosa per passarla a essere infelici e il tempo trascorso a permettere a qualcuno di ferirci non torna. E tutti noi scegliamo di avere “lo sguardo rivolto al futuro, il cuore senza desiderio di vendetta, la testa che muove i fili di una vita della quale bisogna essere protagonisti”.Scegliamo ogni giorno di rispettare gli altri e noi stessi, i nostri limiti e i nostri pregi, le nostre debolezze e i nostri punti di forza, senza mai dimenticare che chi dice di amarci è chi sa apprezzare anche le nostre piccole e grandi fragilità e sa darci la forza per superarle. ds. Daniela Simoncelli Sessismo e frustrazione: una bomba ad orologeria da disinnescare con la culturaLa violenza nei confronti della donna ha assunto nel tempo molteplici forme ma, in questa sede, vorrei concentrarmi su una in particolare, quella che ha provocato la morte della giovane Giulia.La delusione d’amore fa male, fa male a tutti, uomini e donne, però non può mai in alcun modo diventare violenza, al massimo poesia. La fine di una relazione amorosa provoca inevitabilmente una sofferenza sottile, apparentemente inconsolabile, fatta di nostalgia, rabbia, insicurezza, paura, frustrazione. Tutti questi sentimenti e stati d’animo possono alimentare la creatività, diventare canzoni, poesie, racconti, dipinti, perché l’arte è un distillato del dolore e all’arte si perdonano molte cose… Infatti l’arte, come specchio del tempo, riflette le idee, il costume, le colpe della propria epoca. Eppure va oltre e ci parla di noi.Pensiamo a tutti i poeti – e le poetesse, sempre poco citate – che studiamo a scuola: nelle loro parole, pur con le tracce della cultura sessista del passato – riconosciamo noi stessi, alle prese con i medesimi problemi. Leopardi, ad esempio, dal rifiuto dell’affascinante Fanny, ha tratto ispirazione per scrivere cinque meravigliose poesie d’amore. Certo, poi le ha denominate Ciclo d’Aspasia, la celebre concubina di Pericle, con un riferimento colto ma poco elegante alla nobildonna che lo aveva rifiutato… Possiamo perdonare la piccola vendetta privata di Leopardi, se pensiamo che oggi, al tempo dei social, piuttosto che attraverso cinque poesie immortali, la frustrazione potrebbe trovare sfogo (come spesso accade) con insulti triviali su Instagram, indirizzati alla povera malcapitata che osi respingere o lasciare un innamorato. E questo nel migliore dei casi.Del resto non c’è stato un momento della nostra storia in cui il sessismo non abbia caratterizzato la nostra cultura. Anche la letteratura ci dà la misura di quanto sia radicato: moltissimi romanzi, ormai classici, raccontano storie di protervia degli uomini, di vessazioni e abusi ai danni delle donne.Quindi se questa cultura sessista c’è sempre stata, qual è la differenza, cosa sta succedendo oggi, perché così tanti uomini reagiscono violentemente quando vengono respinti? Cosa è cambiato rispetto al tempo in cui gli scrittori sfogavano nei romanzi o nelle poesie dolore e disappunto?Forse…

Sottsass sr

Sottsass sr

Sottsass sr La quarta e le quinte “incontrano” Ettore Sottsass Senior Mercoledì 13 dicembre, si è tenuto l’incontro con gli esperti dell’Archivio del ‘900 del Mart, per esporre i progetti definitivi ispirati a Ettore Sottsass Sr. Le classi 4A, 5A e 5D indirizzo design, durante lo scorso anno scolastico hanno potuto osservare dal vivo le opere, gli schizzi e le fotografie dell’architetto di inizio ‘900. Successivamente alla visita, nelle ore svolte a scuola, gli studenti hanno iniziato a realizzare il progetto di Alternanza Scuola Lavoro inerente a questo artista. Per la classe quarta si è trattato della progettazione di arredi per le cucine, ovvero credenze. Gli studenti hanno ricostruito alcuni arredi per cucine di Sottsass attraverso il disegno geometrico e la modellazione 3D e poi li hanno reinterpretati, completando il lavoro con la realizzazione di un modellino in cartonlegno. Mentre, per le classi quinte il progetto era relativo all’arredamento di un edificio scolastico. La 5A ha scelto l’Asilo di Sopramonte, invece la 5D ha lavorato su due edifici: la Scuola elementare di Siliqua e l’Asilo di Salorno. Gli alunni hanno studiato i vari edifici, attraverso la realizzazione di un modellino 3D in Sketchup e lo studio della pianta con la suddivisione degli spazi. Ogni alunno si è occupato di arredare un ambiente arrivando a progettare un elemento d’arredo, facendo riferimento allo stile di Sottsass. Il Liceo Depero collabora spesso con il museo del Mart (sezione della Didattica e dell’Archivio del ‘900), con il quale periodicamente svolge lavori che per i ragazzi sono fonte di grande ispirazione, crescita e allenamento per il futuro. 

Atipicamente

Atipicamente

Atipicamente Il Liceo Depero dà il proprio contributo per la valorizzazione delle neuroatipicità Si è appena concluso l’evento di sensibilizzazione alle tematiche della neurodivergenza “Atipicamente, alla scoperta dell’Unicità”, a cura dell’associazione di genitori “I Lari” di Dro, che si occupa di promuovere e sostenere ogni tipologia sociale di famiglia, tutelando il diritto alla salute psicofisica e l’integrazione sociale di ogni membro. Nell’ambito della manifestazione, il Liceo artistico “F. Depero” ha partecipato con la realizzazione di un video per l’associazione “I Lari”, allo scopo di divulgare il suo impegno sul territorio. Considerando lo scopo e il nome del giornalino dell’associazione, cioè “AtipicaMente”, abbiamo scelto di chiamare il cortometraggio “Atipico Pop”, coniugando i termini neurodivergenza o neuroatipicità – ai quali spesso vengono attribuite connotazioni errate – con la parola “pop”, abbreviazione di “popolare”, la quale fa riferimento al movimento artistico volto ad adottare nuovi criteri artistici ed estetici. Con la guida dei loro docenti, gli studenti dell’attuale 5B, indirizzo audiovisivi, si sono concentrati sull’aspetto cromatico e sensoriale del progetto per creare un prodotto piacevole e fruibile. Il video propone, infatti, una nuova visione delle neurodivergenze, una visione più corretta e più costruttiva. Le classi ex 5C grafica ed ex 5A grafica, invece, si sono occupate della realizzazione dell’immagine coordinata del Festival dell’unicità e, dopo un’attenta selezione, il lavoro vincente è risultato quello dell’ormai neodiplomata Sissy Ribaga. L’immagine scelta evoca il senso di bellezza e unicità che fin dall’infanzia cresce dentro ognuno di noi. I fiori escono alla scoperta del mondo esterno e bisogna prendersene cura, così come delle neurodivergenze, rappresentate quindi come un mondo rigoglioso che emerge ed evolve in un giardino collettivo, arricchendo l’intero universo. Il 20 settembre 2023 ha avuto luogo la premiazione presso Biblioteca di Dro alla quale hanno partecipato gli studenti delle classi e i loro docenti che li hanno guidati per tutto il percorso, ossia Ilaria Piazza, Miorelli Chiara, Lanaro Federico, Micheli Margherita, Giuliano Panaroni. Una menzione speciale merita la prof.ssa Ilaria Piazza, la quale ha proposto una sua mostra fotografica personale nell’ambito del medesimo festival, dal titolo “Atipicamente – semplicemente io”, una narrazione in forma artistica delle vite delle persone neuro divergenti, nella volontà di superare il concetto di disabilità e le sue classificazioni attraverso una nuova chiave di lettura. Precedente Successivo

Nuovo logo Liceo delle Arti

Nuovo logo Liceo delle Arti

Nuovo logo del Liceo delle Arti Il Liceo delle Arti di Trento e Rovereto è formato da quattro entità distinte: Liceo Artistico Vittoria, Liceo Artistico Depero, Liceo Musicale Coreutico Bonporti, Liceo Quadriennale Idea. Quattro scuole con storie differenti ma unite da obiettivi e finalità comuni. La nuova immagine coordinata vuole comunicare la nostra corporate identity in modo chiaro e unitario. Dal punto di vista dell’utenza la diversità stilistica dei marchi utilizzati fino ad oggi era percepita con confusione, il mantenimento di grafiche distinte per ognuno dei nostri licei complicava la gestione dei materiali visivi e comunicativi. La presentazione della nuova immagine coordinata

Educare all’ambiente e per l’ambiente

Educare all’ambiente e per l’ambiente

Territorio, sostenibilità, ecosistema, E-Waste: sono queste le parole chiave emerse durante la realizzazione del progetto di Educazione Civica e alla Cittadinanza a cura degli educatori ambientali dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’ambiente – APPA e del dipartimento di Scienze Naturali e Chimica del Liceo artistico “Fortunato Depero” di Rovereto, coordinato dal prof. Marco Forte. A gennaio, infatti, le classi prime, seconde, terze e quarte hanno assistito a diversi incontri dedicati all’educazione ambientale. Gli argomenti trattati sono serviti agli studenti per conoscere il luogo in cui viviamo e come aiutare a salvaguardarlo. Clima, biodiversità, legame tra cibo e ambiente sono stati oggetto delle attività proposte dall’APP al biennio, con la collaborazione dalla prof.ssa Natalina Saporito. In particolare le classi 1°C e 1° D hanno preso in esame il Clima come fenomeno complesso  a partire dal Sistema Terra, mettendone in luce in modo interattivo e sperimentale i nessi di causa-effetto e i fenomeni retroattivi. La discussione è proseguita toccando il tema del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici al fine di sensibilizzare all’uso consapevole delle risorse in un’ottica di economia circolare. Biodiversità agricola locale, territorio, tradizione sono state invece le parole chiave delle attività delle classi 1°A  e 1°B. L’agricoltura è stata, per secoli, un’attività di sussistenza in diretta sintonia con i cicli biologici naturali di piante e animali secondo un modello di economia circolare ante litteram. Nel corso degli ultimi decenni, questo fragile equilibrio si è rotto, garantendo comunque un’impensabile capacità produttiva in grado di soddisfare la crescente domanda alimentare. L’agricoltura di montagna tutt’oggi rappresenta un settore economico di rilievo nelle aree montane: è una fonte di sussistenza, lavoro e reddito di importanti servizi eco-sistemici non solo a livello ambientale ma anche culturale e identitario. L'(in)sostenibile dieta dell’essere è stato l’argomento su cui si sono misurate le classi seconde del Depero. Il legame profondo tra noi, il cibo e il nostro pianeta è sempre stato connesso alla sopravvivenza e al benessere delle persone. Questo momento formativo  ha offerto quindi un quadro completo sul cibo, consumi e sprechi, affrontando le tematiche della sostenibilità ambientale. Rifiuti o accetti la sfida. La tutela degli ecosistemi è una vera e propria sfida che attende le nuove generazioni. Le classi terze hanno scoperto l’importanza degli ecosistemi direttamente sul territorio di Rovereto. Dopo una prima fase teorica, infatti, sono stati condotti sul lungo Leno e al parco dei cigni per poter analizzare quegli ecosistemi. Questa attività ha creato grande interesse poiché è stato come toccare con mano quanto appreso teoricamente nella spiegazione fatta in classe. E-waste: cosa portiamo in tasca. Sostenibilità, rifiuti elettronici, smartphone e consapevolezza. Potremmo riassumere con queste parole le attività svolte nelle classi quarte. I ragazzi, attraverso un quiz iniziale, sono stati introdotti nel mondo della raccolta dei rifiuti, rendendosi conto che non sempre gettavano i rifiuti nel loro apposito contenitore. Inoltre hanno fatto un tuffo nel passato scoprendo gli antenati degli attuali smartphone. L’evoluzione è evidente ed ha evidenziato il problema dello smaltimento e del riciclo dei materiali e dei componenti degli smartphone.  Il Liceo Artistico Depero, ringrazia la provincia e l’APPA per questi incontri così educativi ed interessanti: gli studenti hanno apprezzato, in particolare, l’attualità degli insegnamenti e l’aver appreso con consapevolezza! Redazione social del Depero

Creare spazi comuni

Creare spazi comuni

Creare spazi comuni ASL in collaborazione con l’ORTO S. MARCO di Rovereto Il progetto è stato oggetto di un’attività di rilievo e progettazione e occasione per gli studenti della di 5A e 5D della sezione Design del Liceo Artistico Depero di Rovereto, di relazionarsi con uno spazio verde collettivo. Gli studenti hanno sviluppato più proposte progettuali tenendo presente le tre aree di progetto e le relative peculiarità ricercando soluzioni adeguate anche attraverso la scelta di materiali e tecnologie sostenibili. AREA 1 | LA PERGOLA è la prima area che si incontra all’interno dell’orto San Marco: la principale caratteristica positiva è che rimane quasi sempre ombreggiata durante tutto l’anno. Inoltre è piacevole visivamente anche se lo spazio non è molto ampio; proponiamo di inserire al suo interno pochi elementi ma che siano pensati per l’attività didattica e funzionali anche a spettacoli di cucina. AREA 2 | IL GELSETO risulta essere sopraelevata rispetto all’ingresso e lontana dalla strada. Si configura come una striscia di terra piuttosto pianeggiante delimitata da filari di gelsi, che la rendono ombreggiata ed appartata. Ci è sembrata lo spazio ideale per la didattica dell’orto e in particolare per far conoscere da vicino la gelsibachicoltura AREA 3 | L’ AREA INTERATTIVA è la zona più alta, maggiormente distante dalla strada e dal traffico. Questo luogo pertanto è il più silenzioso essendo anche completamente immerso nel verde. Un’ altra impressione positiva che abbiamo avuto riguarda la possibilità di progettare in uno spazio ampio, permettendoci di intervenire con maggior creatività. Sarà destinata ad attività che prevedono l’interattività, allo smart working e a spettacoli/concerti. I progetti degli studenti Precedente Successivo

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